Via della Panetteria (R. II - Trevi) (da via del Tritone a via dello Scalone)
“Fu costume dei Sacri Palazzi Apostolici di fornire pane e vino giornaliero alla famiglia pontificia, locché ebbe fine sotto il pontificato di Pio VII (Barnaba Niccolò Chiaramonti - 1800-1823) [1]. Ora siccome la distribuzione del pane si effettuava in questo luogo, così le venne data la denominazione di panetteria”.(Rufini - 1847)
____________________
[1] ) Presbiterium - Si chiamava così un'elargizione di denaro che Roma papale soleva fare più volte all’anno, nelle feste religiose, alle quali, qualche volta, si aggiungeva la distribuzione di viveri. Così, per esempio, a tutti gli addetti alla Corte pontificia, fino al pontificato di Pio VII (1800-23) toccava più volte all’anno la "parte di palazzo", la quale più anticamente comprendeva o l’intero vitto, o parte di quello; uso che deve aver avuto origine dal costume romano della distribuzione delle "sportule" osservata anche dai cristiani nelle loro agapi (banchetto sacro) come quella dell’offerta delle primizie al clero. Nelle liste delle spese giornaliere della corte pontificia, si trovano fino a tutto il secolo XVI, le note dei provvisionati i familiari di palazzo, ai quali, oltre la paga in denaro, si dava "tutto il vitto" ovvero "tutto il companatico". Ad altri si distribuiva questo ogni mese, uso che si teneva anche con tutti i corpi morali della città, come al collegio universitario (cui si forniva perfino la legna), membri dei sodalizi religiosi, confraternite, ecc. Un catalogo di alcune chiese di Roma, alle quali Leone X (Giovanni de´ Medici - 1513-1521) concesse la elargizione gratuita del sale, s'inizia così: "Raphael episcopus Ostiensis Card. S. Georgii D. Papae Camerarius - Spectabilibus viris D. Iacobo de Oricello et Luce Archangeli de Aretio et sociis conductoribus salis ad grossum alme urbis salutem in domino auctoritate nostri camerariatus officii vobis per presentes mandamus quatenus de dicto sale detis et consignetis infrascriptis personis infrascriptas salis quantitates pro annua subventione et eleemosina eis dari solitas et primo: Fratribus et Conventui Marie de Araceli R. IIII..........ecc".
|